LA BELLA EUCARESTIA ADDORMENTATA


Duomo di Bergamo, cappella dell'Eucarestia.

Entro quasi curiosando, quasi come fossi un turista...

Dopo qualche sguardo nel silenzio verso le opere d'arte, scorgo, là in uno dei primi banchi, disteso a dormire, una persona di colore, vestita discretamente, forse non è un senzatetto, ma uno di passaggio. Istintivamente, vorrei svegliarlo o avvertire l'addetto di sacrestia: non è il posto per dormire, questo!

Poi, rifletto e osservo, e mi rivelo come uno a cui dà fastidio un atteggiamento insolito e non corrispondente agli schemi prefissati...quello lì che dorme, di sicuro non disturba il Signore nè altri, e si è sentito a casa, accolto.

Forse quello che sta disturbando sono io, che invece di entrare e pregare sto a guardare quello che - secondo me - non è giusto e deve essere corretto.

Sono il solito premunito e prevenuto, invece di essere sorpreso e attento alla novità, e cogliere quel momento come un segno dello spirito. Ma non del mio spirito borghese e intoccabile, ma di quello che soffia dove vuole, anche sussurrando una specie di ninna nanna a quel lì che dorme beato. 

Uscendo da lì, mi porto dietro uno spunto di disumanità mia, un po' di divinità sempre nascosta e silenziosa, ma anche un segno di fragile umanità illuminata da questa particolare situazione.