Incrociandomi in passeggio con due persone, ne sento una pronunciare, anzi, proclamare ad alta voce, lungo il discorso tra loro (che non ho colto, in quei pochi secondi dell'incontro):
"...ORCO DIO!..."
E mi pare una espressione eccezionale, non solo perchè fa eccezione alla solita espressione con la quale si disprezza la divinità accostandola a un porcello, espressione certo più usata e comune, ma soprattutto eccezionale questa perchè esprime la concezione antica e ancora molto presente nel sottofondo della coscienza popolare anche cristiana, secondo la quale Dio è come un orco: cattivo, forte, violento e pauroso, in alcune situazioni.
Il suo potere richiamato con l'espressione dell'orco fa svanire la caratteristica primaria e originaria del suo amore e della sua misericordia, facendo fare capolino a un potere di giustizia a immagine di quella umana (e disumana), a uno spregio della situazione umana, e a una base di malizia nel suo pensare, agire, volere e dire.
Dire e dare dell'orco a Dio non rivela solo ignoranza, ma soprattutto conoscenza errata ormai radicata e giustificata dalla storia del percorso umano. Giustificata a tal punto da essere avvallata nel sentire e nel vivere di tanti, anche credenti, che non possono altro allora che sfogarsi nel loro sentirsi sottoposti a questo ingiusto potere che impedisce la crescita umana e sociale e, prima inconsciamente, e poi apertamente - come nel caso del tizio incontrato - proclamare:
" (P)ORCO DIO! "