"CERTO CHE SEI DEI NOSTRI !"
Nella passeggiata del centro città mi imbatto in un ragazzo che mi esibisce un quotidiano di "Lotta Continua" che esprime al massimo la mentalità comunista. Offrendomi il giornale da acquistare, mi dice, appunto: "CERTO CHE SEI DEI NOSTRI !", vedendomi con gli occhiali scuri, la barba e il copricapo, che mi fanno già apparire - come mi salutò un mio confratello - come un terrorista.
Gli rispondo: io sono già dei vostri, senza acquistare il giornale! E così procedo nella mia passeggiata. Ma intanto ripenso a come le apparenze ci fanno giudicare le persone, e basta poco per essere catalogati tra i ranghi di uno o l'altro settore religioso, politico, sociale, culturale,...
In fin dei conti, essere "dei nostri" da una parte è un giudizio, dall'altro una buona considerazione, visto che essere con gli altri è sempre una occasione non solo di scontro, ma soprattutto di confronto, di scambio, di accettazione della diversità, e quindi di dialogo e comunione.
Ma davvero io sembro un terrorista, un comunista, uno fuori dagli schemi?...
Lascio a voi l'impressione, mettendovi innanzi la foto della mia odierna situazione: