"Ho agito seguendo il mio cuore !..."
"La mia coscienza è a posto !..."
Due espressioni che sembrano giustificanti il pensiero, l'azione e le parole di chi le condivide...
Ma davvero è così?
Il nostro cuore non è forse intaccato da istinti di fragilità e peccaminosità a tutti i livelli? E la nostra coscienza fine a se stessa, senza alcun riferimento, già così non è chiusa, settaria e diretta solo da un io che segue gusti e scelte diversi e spesso contrastanti?
Non basta agire seguendo cuore e coscienza.
Occorre chiedersi cosa seguono il cuore e la coscienza, a cosa e a chi si riferiscono.
Solo così cuore e coscienza non sono più soggetti alla fragilità e alla limitatezza del singolo, ma diventano oggettivi nel confronto e nella comunione tra simili, pur nel rispetto della diversità.
Altrimenti, per il cuore di ognuno e per la coscienza del singolo, tutto e il contrario di tutto sono giustificabili, avvallabili, avvalorabili sopra tutto e tutti, a scapito di tutti e di ogni situazione della vita.